Conferenze di Swami Niranjanananda Saraswati

La Scienza dei Mantra

Torino, Ottobre 1994

Conferenze Satsang 1994 Satyananda Ashram Italia

La Scienza dei Mantra

Torino, Ottobre 1994

Con la ripetizione del mantra si fa esperienza dell’armonia della mente, laddove non c’è fluttuazione tra due opposti.

Quando le fluttuazioni mentali si riducono e alla fine si fermano, si trascende la mente e si penetra nella psiche.

Quindi, gli effetti immediati della ripetizione del mantra si vedono sotto forma di rilassamento e di un aumento della focalizzazione.

Mantra significa una forza che può liberare la mente dai suoi normali stati di identificazione e quando viene perfezionato permette che si manifesti una maggiore creatività e ricettività della mente. Mantra è una vibrazione sonora ed è un dato di fatto che le vibrazioni sonore possono alterare il campo vibrazionale del corpo, del cervello e della mente.

Queste vibrazioni sonore conosciute come mantra sono in relazione con i differenti centri psichici o chakra nel corpo umano. Sono una combinazione di differenti suoni, consonanti e vocali e con la ripetizione di questi mantra si fa esperienza di un certo cambiamento nella personalità umana. La prima esperienza è quella della tranquillità mentale oltre a quella del rilassamento, della focalizzazione dell’attenzione e di un graduale sviluppo della concentrazione, dove le percezioni sensoriali sono isolate dalle normali attrazioni del mondo degli oggetti e vengono focalizzate interiormente, dove sorge una nuova consapevolezza e una nuova percezione di se stessi.
Il significato della parola mantra è “forza che può liberare la mente dai normali schemi di comportament.”. Il primo stadio è quello del rilassamento, il secondo è quello della concentrazione, il terzo stadio è quello del liberare profondi stress interiori ed il quarto stadio della pratica del mantra è quello di permettere la manifestazione della creatività.

Vi sono molte tradizioni, sia in India che in altri paesi, in cui si crede che i mantra siano di natura religiosa. Lo yoga però non crede che ciò sia vero perché secondo le pratiche ed i principi del kundalini yoga, nel nostro corpo vi sono diversi centri psichici, i chakra, che rappresentano una specifica manifestazione di energia e di coscienza. Man mano che sviluppiamo questi differenti centri psichici facciamo esperienza di stati alterati di percezione e questi stati alterati della mente o della percezione non sono qualcosa di cui avere paura. Il sonno è uno stato alterato della mente, il piacere e il dolore sono stati alterati della mente. Stato alterato significa qualcosa che è differente dalle normali attività della mente e che domina la funzione dei sensi, dell’intelletto e delle emozioni. Quindi quando nello yoga parliamo di uno stato alterato, parliamo di uno stato che è differente dal normale nel quale entriamo in contatto con la nostra mente e usiamo le qualità della mente nella nostra vita quotidiana. Questi centri psichici vengono attivati dalle vibrazioni sonore portando così un effetto al cervello ed alla mente.

Conferenze Niranjanananda 1994 Satyananda Ashram Italia 03

Per la pratica del mantra vi è una disciplina di base che dovremo cercare di capire e di seguire. Come parte del sadhana o pratica regolare, il procedimento è differente: per questo dovete trovare almeno dieci minuti di tempo per voi stessi e sono sicuro che nell’arco di ventiquattro ore potete facilmente dedicare dieci minuti per il vostro sviluppo. Che sia di mattina, di pomeriggio o di sera, questo non ha importanza, quei dieci minuti appartengono solamente a voi e non al mondo, alla famiglia o a qualsiasi altra persona. Non appartengono a ciò che vi piace o non vi piace, alle vostre ambizioni e desideri, ma sono dedicati alla vostra armonia interiore ed al vostro sviluppo. Durante quei dieci minuti sedetevi comodamente su una sedia o sul pavimento, ovunque vi sentite più comodi. Per prima cosa divenite consapevoli del corpo e permettete al corpo di divenire stabile, comodo e rilassato. Dopo aver osservato il corpo, focalizzate l’attenzione nella regione del centro tra le sopracciglia e permettete alla vostra mente di riposare mentre è focalizzata sul centro tra le sopracciglia. Quando la mente è rilassata allora iniziate la meditazione con il mantra inizia visualizzando il simbolo nello spazio dietro gli occhi chiusi. Il simbolo è il punto sul quale vengono focalizzate le facoltà mentali all’inizio della pratica per evitare le distrazioni della mente. Nel focalizzare l’attenzione sul simbolo ed è abbastanza ovvio che all’inizio non vedrete un’immagine chiara del simbolo al primo tentativo. Come già menzionato, inizialmente è un procedimento di immaginazione, ma gradatamente in seguito ad una maggiore focalizzazione della vostra attenzione, sarete alla fine in grado di vedere una forma vaga del simbolo e man mano che aumenta la concentrazione quella forma vaga del simbolo diviene più chiara e colorata.

Quando avete in mente l’idea del simbolo allora iniziate con la ripetizione mentale del mantra, cercando di focalizzare gradatamente la vostra totale attenzione sulla ripetizione del mantra, senza pensare al termine della pratica e a riprendere le attività quotidiane. Cercate solo di immergervi nella ripetizione del mantra per cinque o sette minuti, tutti i giorni come parte del vostro sadhana. Il tempo della durata di ripetizione del mantra viene dato dal mala. Il mala viene tenuto con l’anulare ed il pollice, con il dito medio muovete gradatamente un grano del mala alla volta. Se vi è difficile in questo modo potete muoverlo diversamente, ma il metodo tradizionale è quello di tenere il mala tra il pollice e l’anulare, muovere i grani del mala con il dito medio, sincronizzando insieme un grano del mala, un respiro e una ripetizione del mantra, è questo che vi dà il tempo. Per abituarvi a questa pratica iniziate con un mala completo usato solo per la pratica del mantra, poi man mano che vi abituate al mantra potete aumentare il numero di mala, da uno potete passare a tre, a cinque, a quanti volete. Questo dipende dalla vostra esperienza, dalla vostra inclinazione e dalla vostra sensazione di comodità con il mantra. Questo tipo di pratica viene eseguita come una parte del sadhana regolare. Vi è un altro metodo che è quello di ripetere il mantra mentalmente quando volete: quando siete seduti, quando state viaggiando, dormendo, parlando, sognando, quando volete.

Quando il mantra vi viene in mente, ripetetelo per un minuto poi riprendete le vostre attività, potete ripeterlo mentre lavorate e troverete che in questo modo avrete una maggiore sicurezza in voi stessi oltre ad una maggiore energia mentale sia nell’eseguire che nel completare qualunque cosa stiate facendo.
Questa meditazione dinamica con il mantra riallinea la struttura vibrazionale interiore in qualsiasi momento. Se state camminando in un parco potete sincronizzare il mantra con i vostri passi e con il respiro e se lo fate anche solo per uno o due minuti potrete ottenere dei grandi benefici da questo tipo di pratica. Questi sono i due sistemi principali per la pratica del mantra.