Conferenze di Swami Satyananda Saraswati in Italia

Meditazione

Torino, Aprile 1981

Conferenze Satsang 1981 Satyananda Ashram Italia

Meditazione

Torino, Aprile 1981

Hari Om Tat Sat

L’altra sera, nel mio discorso, ho introdotto due problemi che discuteremo in questo seminario. Il primo era come meditare. E l’altro era come risvegliare Shakti. Negli ultimi venti anni, ho scritto molto sulla meditazione ma questa volta tratterò questo punto in modo nuovo.

Prima che vi dica come meditare, devo chiarirvi un punto molto importante, cioè che non esiste qualcosa come il controllo della mente, e se c’è, è molto pericoloso da ogni punto di vista. Potete controllare le vostre emozioni, potete controllare gli impulsi, potete controllare le vostre fluttuazioni ma non potete controllare la mente. Controllare la mente equivale a controllare la grande Shakti. C’è anche un altro punto importante che dovete ricordare. Quando state cercando di controllare la vostra mente, state cercando di creare una scissione nella vostra personalità perché dentro di voi è presente solo un elemento, non due. È come se una parte della mente diventasse antagonista di un’altra parte della mente. Questo è ciò che succede nel controllo mentale.

Questa è precisamente la ragione per cui le persone impazziscono e vanno negli ospedali psichiatrici. Per esempio, se nella vostra mente c’è un’emozione particolare che non vi piace ma che desiderate, ciò che fate è opporvi a quella emozione. Se quell’emozione è molto forte, si genera una grande tensione, e voi o siete lanciati verso l’emozione o cercate di tirarvi indietro. Questo influenza la vostra personalità e il vostro comportamento mentale. Perciò, quando parlo di meditazione, state pur certi che non sto parlando di controllo mentale. Per me la meditazione è un modo attraverso cui realizzare la totalità della propria forza creatrice. In effetti, la meditazione non dovrebbe essere intesa da un punto di vista religioso. Proprio come gli scienziati stanno scoprendo varie funzioni del corpo fisico, nello yoga stiamo cercando di scoprire le varie funzioni della coscienza interiore. Secondo gli scienziati, siamo coscienti del nostro cervello solo per una parte, mentre per nove parti ne siamo incoscienti, ciò significa che noi operiamo con una parte del cervello e le altre nove parti sono silenti, al di fuori dell’operatività. Queste nove parti del cervello contengono le facoltà latenti dell’uomo.

Si crede che, nel corso dell’evoluzione, in qualche milione di anni, il cervello si evolverà appieno. Nel corso di alcune centinaia di migliaia di anni nel passato, l’uomo è giunto a questo punto di evoluzione cerebrale che abbiamo oggi. Tuttavia, gli yogi ritengono che questo ritmo di evoluzione possa essere accelerato con particolari metodi. L’evoluzione naturale del cervello può aver bisogno di milioni di anni, ma se si conosce la tecnica, si può ridurre il periodo ad alcune centinaia di anni. È a questo scopo che gli yogi scoprirono la scienza conosciuta come kundalini yoga. Si scoprì che con la pratica di kundalini yoga il cervello inizia a evolversi e la meditazione diventa spontanea. Nel regno del kundalini yoga le pratiche di kriya yoga sono le più potenti ed efficaci.

Parliamo ora della pratica della meditazione. La prima e principale cosa in meditazione è la purificazione delle nadi. Le nadi sono i percorsi attraverso cui l’energia fluisce in ogni parte del corpo. Così come avete i fili elettrici che corrono nella vostra casa per fornire energia, allo stesso modo, dentro il corpo, avete dei percorsi attraverso i quali l’energia pranica e mentale scorre verso ogni parte dell’organismo umano. A causa della nostra disattenzione queste nadi sono confuse o bloccate. Il nostro corpo è come una casa di cui non ci si è presa adeguata cura, dove i fili elettrici si trovano nella più totale confusione e perciò non c’è un adeguato flusso di corrente in ogni direzione.

Le nadi principali scorrono all’interno della struttura della colonna vertebrale. Le due nadi principali scorrono a destra e a sinistra all’interno della colonna vertebrale e la terza fluisce nel centro della colonna vertebrale. Tutte e tre hanno origine dalla base della colonna vertebrale e terminano alla sommità della stessa. Lungo il percorso ci sono quattro centri. Questi centri sono come giunzioni, connessioni. Da queste giunzioni l’energia fluisce verso le varie parti nel corpo fisico. Ci sono molte migliaia di piccole connessioni ma io sto parlando delle connessioni principali. Queste connessioni di solito non funzionano adeguatamente nelle persone. Nelle moderne ricerche mediche si è scoperto che queste giunzioni non distribuiscono adeguatamente l’energia e perciò gli impulsi sono molto deboli.

Quando praticate qualsiasi pranayama, per esempio bhastrika, queste connessioni emettono impulsi molto forti. Con esami medici è stato scoperto che durante la meditazione, la radice della colonna vertebrale genera emissioni elettriche molto forti. In altri momenti, queste connessioni sembrano completamente dormienti. Quindi, quando vogliamo meditare, la prima preparazione è purificare i percorsi, le nadi, attraverso i quali l’energia o Shakti fluisce verso i centri superiori.

La seconda preparazione è assicurarsi che la posizione sia stabile e scientifica. Ci sono tre principali posizioni raccomandate per la meditazione. La prima è la posizione del loto o padmasana. La seconda posizione è siddhasana per gli uomini e siddha yoni asana per le donne. La terza asana è vajrasana, per tutti. Lo scopo di queste posizioni è bloccare il flusso di energia verso il basso.

L’energia che generate durante la meditazione deve essere portata verso i centri superiori e non le deve essere permesso di defluire verso i centri inferiori. Quando praticate siddhasana o siddha yoni asana, state bloccando il passaggio verso il basso attraverso il quale l’energia defluisce verso i centri inferiori. Questo è il secondo punto molto importante e sul quale dovrete riflettere ulteriormente.

Il terzo punto è il simbolo o, come vi ho detto, la luce stellare. Chiunque voglia avere successo nella meditazione dovrebbe avere un proprio simbolo, ma qui sorge una difficoltà che dovremo affrontare con una mente molto aperta. La maggior parte di noi sono religiosi. Sia che siamo indù, musulmani, cristiani, ebrei o parsi, ciascuno ha una determinata idea di Dio. I cristiani hanno l’idea che Dio è senza forma e perciò Egli non dovrebbe essere concepito in forma di idolo. I musulmani hanno la stessa idea. Quindi, quando vi viene chiesto di concentrarvi su un simbolo particolare, potreste avere un conflitto religioso.

Potreste dire che Dio è senza forma e quindi perché ci si dovrebbe concentrare su una forma. Se ci si concentra su una forma si è idolatri. Questo è il punto importante che si deve chiarire a se stessi se si vuole avere successo nella meditazione. Anche gli indù ritengono che Dio è senza forma e senza nome. La verità non ha forma, la verità non ha nome e la verità non ha dimensione. Allo stesso tempo la nostra mente deve migliorare. Se la mente non ha un simbolo su cui meditare, dove starà la mente e dove la stabilizzerete?

Conferenze Satyananda 1981 Satyananda Ashram Italia 02

Quindi, lasciamo da parte per un po’ il conflitto che la nostra religione può creare con le nostre pratiche perché qui non stiamo praticando alcun tipo di religione. Stiamo cercando di andare all’interno di noi stessi e scoprire la mente fantastica. Ci sono diversi tipi di simboli per la mente. Uno è il simbolo sonoro, l’altro è il simbolo con una forma. Il simbolo sonoro è conosciuto come mantra e il simbolo con forma è conosciuto come divinità.

Potete scegliere sia entrambi i simboli che uno di essi. Il simbolo del mantra è uno dei metodi più facili per raggiungere la meditazione. Il suono è un tipo di vibrazione e quando, con l’aiuto del mantra, create la vibrazione nella vostra mente, l’intera coscienza inizia a concentrarsi e impregnarsi di esso. Se il vostro mantra è So Ham e state cercando di concentrarvi sulla vibrazione di So Ham, nel corso del tempo esso vi aiuterà a ritirare la coscienza da ogni oggetto e renderla concentrata.

È stato scoperto recentemente dagli scienziati un fatto fantastico proprio su questo argomento. Quando respirate inconsciamente, è il cervello più piccolo che è in funzione, è registrato nel computer che si trova nel cervello inferiore. Noi abbiamo respirato sin dalla nascita, respiriamo tutto il tempo, tutte le 24 ore. Poiché respiriamo 15 volte al minuto e 900 volte in un’ora, sono 21.600 volte in 24 ore. Se divenite consapevoli del vostro respiro, di ogni inspirazione ed espirazione che viene e va per una, due o tre ore, allora le attività del cervello inferiore sono sospese. Questa respirazione conscia e attenta sviluppa le attività del cervello superiore.

È stato anche esaminato un altro importante evento. Se vi concentrate o divenite consapevoli di ogni respiro, gli impulsi elettrici nei chakra o gli scambi diventano molto potenti. Non solo questo, è stato anche scoperto che il sistema nervoso centrale o il sistema nervoso autonomo diventano attivi, ciò significa che la parte frontale del cervello sta diventando operativa.

Per comodità il cervello è classificato in tre parti. Il cervello inferiore rappresenta l’incarnazione animale o la consapevolezza animale. Ciò significa che il cervello inferiore è la sede dell’istinto. Il cervello medio è la sede del ragionamento o dell’intelletto e il cervello frontale è la sede dell’intuizione o gyana. Durante la nostra evoluzione, la parte superiore del cervello dovrebbe evolvere e la parte inferiore del cervello si dovrebbe sospendere. Si è osservato che per far evolvere il cervello superiore, la respirazione consapevole è un metodo molto potente.

In meditazione il nostro scopo è sviluppare questa mente superiore che è la sede dell’intuizione. Per risvegliare il cervello frontale, il cervello superiore, se la consapevolezza del respiro è praticata per un’ora o due al giorno, ciò creerà un gran movimento nel cervello superiore. Quindi, quando divenite consapevoli del respiro, dovreste anche divenire consapevoli del mantra che dovrebbe essere sincronizzato col respiro. Il respiro che entra e il respiro che esce dovrebbero essere sincronizzati con il mantra.

La consapevolezza del respiro è una delle pratiche yogiche più importanti. Può essere praticata all’interno delle narici, può essere visualizzata tra l’ombelico e la gola, all’interno della colonna vertebrale oppure in entrambe le narici nella forma di un mandala triangolare. Può essere visualizzata in qualunque parte del corpo poiché prana e coscienza sono presenti in ogni parte del corpo.

La mente e il prana sono presenti in ogni parte del corpo. Questa è l’ipotesi. Quindi, se visualizzate la coscienza del respiro dalla testa alle dita dei piedi o dalle dita dei piedi alla testa, va benissimo. La coscienza del respiro può essere visualizzata anche in forma di mandala. Ci sono numerosi mandala. Potete visualizzare la coscienza del respiro nella forma di un mandala triangolare, un mandala quadrato oppure un mandala circolare. Potete visualizzarlo nell’ombelico, nel cuore o nella fronte. Potete visualizzare uno di questi o tutti o un po’ di ognuno.

Quando divenite consapevoli del respiro, allora la mente si sospende per un momento. Quando la mente diviene sospesa, allora iniziano a presentarsi alla coscienza delle immagini. Quando iniziate a vedere le immagini nella mente durante la meditazione, è un’indicazione che avete trasceso un particolare stato della mente. Questo deve essere capito in modo appropriato.

Quando state praticando il mantra con la consapevolezza del respiro, può arrivare un momento in cui si sviluppano delle immagini. Queste immagini indicano che avete trasceso un particolare stato della mente. Significa che la vostra mente ora è capace di sviluppare simboli con forma. Questi simboli con forma sono così numerosi che non ve li posso descrivere tutti. Potete visualizzare il vostro guru, un santo, un simbolo visivo come la fiamma di una candela. Potete visualizzare una stella, un loto, uno stagno, una divinità, non è importante. Dipende da voi cosa avere come simbolo visivo. Quello che è importante è che il simbolo visivo che avete scelto deve essere uno e dovrebbe essere di vostra scelta. Molte persone visualizzano Om, altre il loro guru, altri la propria divinità preferita. Se, nella vostra mente, c’è una sorta di conflitto religioso, allora scegliete uno yantra.

Gli yantra rappresentano la formazione mistica dentro di voi. Rappresentano gli archetipi che avete nel vostro cervello e poiché il cervello ha milioni di miliardi di archetipi, questo significa che avete dentro di voi milioni di miliardi di yantra. Senza entrare nel dettaglio sugli yantra, vi suggerirò alcuni yantra per la vostra riuscita. Lo Sri Yantra è molto ben conosciuto. Oltre a questo ci sono anche altri yantra. Se vi concentrate su uno yantra la meditazione diventa molto potente.

Una cosa estremamente importante che dovete ricordare è che quando entrate in meditazione, arriva un momento in cui si diventa inconsapevoli, si diventa completamente inconsci delle abitudini esterne. Nello stesso momento però, non sapete neanche quello che sta succedendo dentro di voi. Pertanto, in meditazione, dovete prestare attenzione a mantenere un punto di consapevolezza interiore. Questo è il segreto principale. Se perdete quel punto interiore di consapevolezza, allora venite sviati dalla meditazione e vi smarrite. Questo è precisamente il motivo per cui la concentrazione dovrebbe essere fatta su un oggetto. Dall’inizio fino al momento in cui la kundalini si risveglia, non dovreste mai perdere il riferimento di questo punto che rappresenta la vostra coscienza.

Quando vi concentrate su quel particolare punto, la vostra mente non si attaccherà mai a quello. Diverse immagini verranno e se ne andranno. Come evitarle? È molto difficile. Quando vi state concentrando su un punto particolare e la vostra mente è dissipata, potete obbligare la vostra mente a ritornare e concentrarsi su quel punto, ma c’è uno stadio particolare della mente nel quale la vostra volontà non funziona, in quel momento divenite completamente inermi.

Vi faccio un esempio. Supponete che vi state concentrando sul vostro guru. State cercando di creare la sua immagine nella vostra mente. La vostra mente è dissipata o si disperde. Ricordate moltissime altre cose della vostra vita. Richiamate la vostra mente e vi concentrate sul vostro guru. Se siete una persona con una volontà forte, lo farete. Fino a questo punto, va tutto bene. Ma improvvisamente trascendete la mente ed entrate in uno stato sattwico. Iniziano ad apparire visioni, iniziate a vedere molte cose. Non c’è più il guru. Continuate a vedere queste immagini per cinque, dieci, quindici, venti minuti e poi uscite dalla meditazione. Vi dispiace di avere perso la vostra immagine. Questo particolare evento è molto difficile da gestire. A questo scopo si deve fare un’altra pratica chiamata trataka.

Trataka è una pratica in cui, a occhi aperti, fissate un oggetto che avete scelto per la vostra meditazione. Una buona pratica di trataka vi mette in condizione di poter mantenere la visione dell’oggetto all’interno della mente a diversi livelli di coscienza. Per questo, dovete praticare trataka sull’oggetto che avete selezionato per la vostra meditazione per almeno dieci minuti ogni sera o notte.

Tutti voi dovete ascoltare molto attentamente questo punto perché è molto importante. Questa esperienza può arrivare in qualsiasi momento, talvolta anche prima della meditazione. Non siamo tutti al medesimo livello di evoluzione. Potreste appartenere a un livello evolutivo più alto, ma non saperlo. Conosco molte persone che appartengono a un livello evolutivo molto elevato, ma non ne sono consapevoli, lo ignorano. Quando per caso sono esposti a certa vita spirituale, improvvisamente la cosa accade. Ci sono persone che praticano meditazione per anni e non ottengono niente, mentre qualcuno che ha cominciato a praticare solo da tre o cinque giorni comincia a fare esperienza di cose nella sua vita e nella sua mente.

Conferenze Satyananda 1981 Satyananda Ashram Italia 03

Quindi io credo una cosa. È una mia personale convinzione che tutti appartengono allo stadio evolutivo superiore e quando sono adeguatamente esposti alla vita spirituale, allo yoga e al tantra, essi possano sperimentare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Sto parlando della materializzazione della mente. Non è allucinazione. Non è immaginazione. La mente è capace di materializzare se stessa come un oggetto. La mente non è emozione, la mente non è il processo del pensiero e la mente non è percezione o cognizione. La mente è energia.

La luce che splende in questa stanza non è elettricità, ma la luce è una manifestazione dell’elettricità. Il processo del pensiero non è la mente, è una manifestazione dell’energia mentale. Perciò, dovete ricordare che la mente è capace di materializzare se stessa nel tempo e nello spazio. A un particolare livello di meditazione, la mente è in grado di scindersi. A quel punto, se state meditando sul vostro guru, vedete il vostro guru di fronte a voi come fosse in carne e ossa.

Poiché la mente ha la capacità di materializzare se stessa, dobbiamo avere un simbolo visivo perfetto per noi. Se non avete un simbolo perfetto o un qualsiasi simbolo per voi stessi, la mente si materializzerà in qualsiasi forma inetta o terrificante. Per questo, io enfatizzo sempre due cose. Se leggete i miei libri, troverete che enfatizzo solo un mantra e un simbolo visivo. Il simbolo è la luce guida nella vita dell’uomo. Una volta che questo simbolo visivo diventerà vivo nella vostra vita, avrete raggiunto un alto stato nella meditazione oltre che nell’evoluzione. Tuttavia, questo non è semplice.

Bene, vi ho dato alcuni punti salienti su come meditare, ma ci sono ancora alcune cose che dovete sapere. Quando vi sedete per meditare la temperatura corporea interna si abbassa. Questo è stato notato in recenti studi scientifici. Quando diminuisce la temperatura, il processo di invecchiamento rallenta. In effetti, quando la temperatura diminuisce, tutti i processi corporei, come per esempio la digestione, rallentano. Dunque, coloro che hanno seguito il sentiero del dhyana yoga, devono mantenere una dieta semplice. Anche il processo metabolico rallenta, quindi, se inserite nel vostro corpo molte tossine, troverete difficile metabolizzarle. Quindi, un dhyana yogi o praticante di meditazione deve prestare molta attenzione alla sua dieta. Più leggero è lo stomaco, più leggera è la mente. Uno stomaco leggero è molto importante per la meditazione. Anche la costipazione deve essere corretta.

Molte persone pensano che la meditazione abbia a che fare con la mente e non con lo stomaco. Essi non comprendono che noi siamo omogenei. Lo stomaco e la mente sono la stessa cosa. La mente è onnipresente. Le due forze, il prana e la mente, permeano tutto il corpo. Non c’è un punto del corpo in cui non ci sia la mente e non c’è un punto in cui non ci sia il prana.

Un sincero praticante di meditazione dovrebbe iniziare a meditare almeno tre ore dopo il pasto. In effetti il momento migliore per meditare, in effetti, è uguale al momento migliore per il sonno. Dormite bene tra le quattro e le cinque di mattina. Quello è il momento in cui avete un’alta qualità del sonno e quello è il momento in cui avete la più alta qualità di meditazione. Il requisito per un sonno di prima qualità e per una meditazione di prima qualità è lo stesso.

Un altro importante fattore deve essere evidenziato. Come cominciate a meditare, le onde cerebrali subiscono un cambiamento. Appena le onde cerebrali cambiano, lo stress si riduce nelle diverse parti del corpo e la pressione sanguigna cala. Quando la pressione sanguigna cala, c’è una sensazione di totale rilassamento. Quindi, la meditazione negli stadi più elevati deve essere fatta in padmasana, siddhasana o siddha yoni asana. Allo stesso tempo, si dovrebbe evitare il cibo che abbassa la pressione sanguigna. Questa piccola rivelazione dovrebbe essere sufficiente per tutti voi.

Il punto finale. Stiamo avanzando nella nostra realizzazione esteriore come in una gara. Siamo andati molto avanti nel nostro progresso scientifico e abbiamo sviluppato la tecnologia e l’aspetto materiale della società. Tuttavia, sembra che negli ultimi mille anni non ci siamo mossi per niente sul piano spirituale. Sembra che negli ultimi mille anni la nostra coscienza sia stata molto statica, è rimasta ferma nello stesso punto, non si è mossa.

Abbiamo cambiato le abitudini del nostro corpo, abbiamo cambiato i modi di vestire e di vivere, abbiamo cambiato il sistema abitativo e lo stile di vita ma la consapevolezza non è cambiata. Quel poco che è cambiata è dovuto alla legge naturale. Perché è andata così? Perché solo poche persone hanno ricevuto l’illuminazione? Solo poche persone sono destinate all’illuminazione? La verità è il destino di solo poche persone selezionate? La verità è un destino solo per quelli che sono puri e divini? O l’illuminazione è un diritto di nascita di tutti?

Nella mia breve vita sono giunto a questa realizzazione: l’uomo è nato per l’illuminazione. L’illuminazione è lo scopo dell’incarnazione umana. Se solo fosse esposto a una vita spirituale l’umanità potrebbe uscire dalla sua attuale stagnazione. Per questo noi vediamo la meditazione come un ingrediente importante della rivoluzione sociale.

Hari Om Tat Sat