Conferenze di Swami Satyananda Saraswati in Italia

Come Domare la Mente Tramite lo Yoga

Rimini, Settembre 1982

Conferenze Satsang 1982 Satyananda Ashram Italia

Come Domare la Mente Tramite lo Yoga

Rimini, Settembre 1982

Una mente indisciplinata non può avere compassione per gli esseri umani. 

Noi parliamo di amore e compassione, ma è tutto intellettuale. Sono tutte parole false. 

E’ solo una mente disciplinata che prova compassione e amore.

Hari Om Tat Sat

Molte volte è stato detto che la mente dell’uomo è come una scimmia. La scimmia è molto irrequieta per natura. Se le date una bottiglia di whisky, allora diventa ancora più irrequieta e se uno scorpione morde quella scimmia ubriaca, allora potete immaginare come sarà irrequieta. Questa è esattamente l’analogia con una mente molto distratta. Ma questa non è l’analogia con la mente di un aspirante. Io penso che la mente di un aspirante o ricercatore non sia come una scimmia. È come un cavallo. È come un cavallo, un cavallo selvaggio.

La mente è molto bella, sapete, molto bella. Non è un peccatore o Satana. Una persona ha bisogno di una sorta di tecnica per domare la mente. Se potete domare la mente allora, potete domare l’impossibile nella vita. In effetti, tutti i grandi yogi, santi e profeti hanno domato la loro mente. Fondamentalmente, lo scopo di ogni forma di yoga è domare le energie della mente. Questo è il tema che voglio sviluppare durante questo seminario.

Voi avete una mente attraverso cui state funzionando, ma quella mente è capace solo di pensare, ricordare, provare sensazioni, ecc. È per mezzo di questa mente che siete preoccupati, ansiosi, ambiziosi, appassionati, ecc. Queste manifestazioni della mente sono manifestazioni inferiori, sono manifestazioni istintive. Se questa mente può essere allenata adeguatamente, allora può manifestare migliori qualità e migliori risultati.

Una grande opera poetica, una meravigliosa opera d’arte, una bella opera architettonica sono tutti prodotti della mente. Anche un’azione violenta o un’azione criminale sono una manifestazione della mente. Perciò, nello yoga, la prima cosa importante è capire è come addestrare la mente. Il processo di allenamento della mente può essere un po’ diverso da individuo a individuo, poiché la mente non è in tutti un cavallo selvaggio. La mente di uno yogi è un cavallo, e può far danzare la sua mente con la melodia dell’Assoluto. Quando siete capaci di ammaestrare la vostra mente migliaia di persone verranno a vedervi. Una volta ho sentito questa storia dal mio guru. C’era un re che aveva quattro cavalli totalmente selvaggi, indisciplinati e indomabili. Egli aveva dichiarato che colui che avesse domato e disciplinato quei cavalli, avrebbe avuto in sposa sua figlia e ricevuto metà del suo regno.

Principi dopo principi, comandanti dopo comandanti giunsero per domare quei cavalli per sposare la principessa e ottenere metà del regno, ma furono tutti uccisi dai cavalli. Nessuno riusciva a sposare la principessa e ottenere metà del regno. Gli anni passarono e un giorno arrivarono quattro persone dicendo che volevano domare i cavalli selvaggi. Furono consegnati loro i cavalli e tre dei cavalli ritornarono dopo aver ucciso i cavalieri. Il quarto cavaliere non ritornò. Passarono i mesi e gli anni, ma egli non tornava. Fu dato per certo che fosse morto.

Un giorno, dopo molti anni, quel giovane ritornò cavalcando lo stesso cavallo. Tutti si meravigliarono perché per la prima volta videro qualcuno che cavalcava quel cavallo. Gli diedero il benvenuto e gli chiesero di raccontare ogni cosa. E il giovane disse: “Quando il cavallo fu liberato, egli corse a velocità folle e io lo seguii. Per giorni e giorni, egli corse in modo sfrenato e io lo seguii. Durante questo periodo, quando il cavallo si riposava, anche io riposavo. E quando pascolava, anche io mangiavo. Ma non mi avvicinavo al cavallo. Gradualmente, nel corso del tempo, andavo sempre più vicino al cavallo e anche il cavallo si avvicinava a me. Quando andavo verso il cavallo, questo scappava. Ma quando gli giravo le spalle, il cavallo mi seguiva. Poi presi una manciata di erba e andai verso il cavallo ed egli scappò. Ma quando mi fermavo con il fascio di erba accanto a me, il cavallo veniva e mangiava quell’erba. Nel corso del tempo, il cavallo sviluppò una grande attrazione per me. Quando dormivo, il cavallo rimaneva sveglio per proteggermi. E quando mi muovevo, anche il cavallo si muoveva, come se mi seguisse. Per molti anni abbiamo camminato in questo modo per le foreste selvagge. Gradualmente il cavallo iniziò a sedersi molto vicino a me. Una volta toccai il suo corpo, il cavallo tremò e scappò. Ma poi, mentre dormivo, mi annusava. Gradualmente fui in grado di toccarlo e montargli in groppa”.

Questa è la storia che raccontò su come lui e il cavallo si avvicinarono l’uno all’altro. Quando fu in condizione di addestrare il cavallo, egli fu in grado di cavalcarlo e viaggiare attraverso ogni tipo di terreno. Quando ritornò col cavallo salutò la gente e disse: “Ecco il cavallo domato. Lui mi capisce. Io l’ho accudito. Non è più un cavallo selvaggio”. Questa è solo una storia, ma succede alla maggior parte di noi.

Quando cerchiamo di controllare la mente con metodi violenti, allora falliamo e ci facciamo male. Quando meditate o praticate il vostro mantra, o fate introspezione, vi vengono in mente molti pensieri. Allora cosa fate? Per quanto ne so, cercate di reprimerli. Non permettete loro di esprimersi. Supponiamo che stiate cercando di meditare. La meditazione non avviene spontaneamente. Nel momento in cui chiudete gli occhi non meditate, non potete meditare. Invece, molti pensieri casuali vagano per la vostra mente, e quando questi pensieri vi vengono in mente, immediatamente li respingete. Questo non è bene, ed è per questo che ci facciamo male.

So che negli ospedali psichiatrici sono finite molte persone religiose perché era stato loro detto di non pensare a questo ma a quello. E sapete, vengono in mente solo quei pensieri a cui ci è stato detto di non pensare. Se li reprimete, verranno nei vostri sogni. Se non vengono nei vostri sogni, si esprimeranno nel vostro comportamento. Per questo motivo la maggior parte delle persone non riesce a educare la mente e a utilizzarla adeguatamente. Ho incontrato molte centinaia di persone che hanno cercato di meditare negli ultimi quarantacinque anni, ma tuttora combattono con la loro mente.

Conferenze Satyananda 1984 Satyananda Ashram Italia 14

La prima ipotesi, che dovete controllare ogni impulso della mente, non è scientifica. Va bene per la vostra famiglia e la società, ma non va bene per la vostra crescita spirituale perché la mente ha bisogno di esprimersi. La mente è così potente che non potete controllarla con la forza. Tutti i grandi miracoli di cui avete letto sono operati dalla mente. Molti grandi uomini che sono discesi in questo mondo sono prodotti della mente. Quelle persone che hanno conquistato terre e mari sono i prodotti di questa mente. Swami, santi, profeti, sono i prodotti della mente.

Immaginate di avere un bambino che è molto brillante, molto intelligente, un genio, forse un bambino prodigio, ma è molto birbante. Prende a calci il telefono, sbatte le ante delle credenze, distrugge le porte e le finestre, dà fuoco al tappeto. Cosa fareste? Ogni volta che fa i dispetti gli date una sberla e lo sgridate: “Se lo rifai ti picchio”. Lui strilla e si comporta meglio per un po’. Poi fa di nuovo dei danni e lo picchiate più forte. Lo mettete fuori dalla porta e non gli date cibo da mangiare. Sapete cosa farà? Andrà con i ragazzi di strada e farà danni. Vi è sfuggito di mano.

Facciamo le stesse cose con le nostre menti bambine. La vostra mente non ha bisogno di crudeltà. La vostra mente non ha bisogno di pentimento. La vostra mente non ha bisogno di punizioni. Ha bisogno di infinita tolleranza, di infinita pazienza. Se siete un bravo genitore dovrete avere pazienza con il bambino che sapete essere speciale. Persino i bambini che sono ritardati o sottosviluppati sono così perché sono stati maltrattati.

Arriviamo, quindi, allo yoga. Reprimere le espressioni e le energie della mente non è lo scopo dello yoga. È vero che a un certo punto, o a un certo livello, dovete concentrare la mente solo su un punto. Nello stato di meditazione, quando state visualizzando la Om o la fiamma della candela, non vi deve apparire altro che la Om o la fiamma della candela. Nessun pensiero di io, lui, voi. Solo la forma di Om e nient’altro. Tuttavia quello è l’obiettivo finale della pratica di yoga e questo obiettivo finale non si deve ottenere con la forza.

Per questo diciamo sempre: “Quando praticate il vostro mantra non preoccupatevi minimamente di ciò che succede nella mente. Quando praticate il vostro mantra e la mente si distrae, lasciate che si distragga. Allo stesso tempo dovete cercare di vedere ciò che la mente sta manifestando”.

Ci sono diverse tipi di persone. Alcune pensano in modo molto distratto e altre pensano in modo coerente. Le persone che pensano in modo distratto non pensano a un’idea per molto tempo. Supponiamo che desiderate possedere un’automobile. Ci pensate per un po’, poi la vostra mente si allontana e iniziate a pensare a qualcos’altro. Penserete diverse idee, una dopo l’altra, senza essere coerente con nessuna di esse. Questo è un tipo di mente. C’è un altro tipo di mente che è più evoluta. Essa inizierà a fantasticare. Costruirà castelli in aria e penserà grandi cose. Questi pensieri vengono quasi in continuazione in questo tipo di mente. Questo è un diverso tipo di mente.

Questi sono i due tipi di mente che dovrete affrontare nelle vostre pratiche di yoga. Per affrontarli, dovrete utilizzare due differenti tipi di pratica. Noi chiamiamo questi due tipi di mente “mente distratta” e “mente oscillante”. Cos’è una mente oscillante? La mente oscillante è come un pendolo. Va e viene. Ha un centro ma si allontana. Si allontana e ritorna a quel centro in modo automatico. Questa è una mente più elevata, una mente migliore. L’altra mente è una mente distratta. Non ha un centro, non ha un nucleo. Continua a saltare da oggetto a oggetto e da pensiero a pensiero, e alla fine non sa dove si trova.

Per dare un nucleo alla mente distratta, un ricercatore deve avere un mantra, uno yantra o un mandala. Dovrebbe averli tutti e tre o solo uno di essi. Mantra significa un suono, gli yantra sono modelli geometrici, il mandala è il modello di un idolo o il modello di una figura. Queste tre cose, mantra, yantra e mandala o una qualsiasi delle tre, agiscono come centro per la mente distratta. Aiutano la mente a focalizzarsi su un punto.

È come avere una casa. Potete andare a fare la spesa o all’ippodromo, al cinema o a casa di un amico, ma sapete dove tornare. Se non avete una casa, dove andrete dopo il cinema? Rimarrete sul marciapiede. Una persona che non ha un nucleo nella mente è detto un uomo distratto, ma colui che ha un centro per la mente è detto uomo oscillante. Nello yoga stiamo cercando di sviluppare la qualità della mente oscillante.

Non ci preoccupiamo del vagabondare della mente, ma riteniamo che la mente debba avere un appiglio. Se la mente ha un punto d’aggancio, prima o poi automaticamente ritornerà lì. Come ho già detto, nello yoga e nelle pratiche tantriche abbiamo tre tipi di dimora per la mente: mantra, yantra e mandala. Se avete uno qualsiasi di questi non significa che siete stati capaci di domare quel cavallo selvaggio. Domare l’energia non è uno scherzo e anche domare la mente non è uno scherzo. Dovete essere molto cauti e non dovreste assolutamente comportarvi male con la vostra mente. Non dovreste insultare le vostre espressioni. Non dovreste sentirvi in colpa per nessun atteggiamento mentale. E dovete praticare mantra, yantra e mandala insieme ad antar mouna.

Conferenze Satyananda 1983 Satyananda Ashram Italia 02

La pratica di antar mouna è qualcosa di cui voglio parlarvi durante questo seminario, anche se vi saranno insegnate anche altre cose. Antar mouna è la stessa attitudine che quel principe aveva avuto verso il cavallo selvaggio. L’obiettivo è domare il cavallo, la mente, ma la tecnica è qualcos’altro. Avrete a che fare con la vostra mente secondo le sue idiosincrasie.

Se state praticando la vostra meditazione o il mantra e la mente sta pensando ad ogni genere di cose, che cosa fate? La maggior parte delle persone cercherà di ritrarre la mente da ciò. Ma io non voglio che la ritirate. Voglio che le permettiate di fare ciò che vuole, ma dovete osservare la mente con molta attenzione. Non cercate di ignorare i suoni che disturbano la vostra mente. Invece identificatevi con i suoni. Non ritirate la mente dalle persone che disturbano la vostra mente. Piuttosto identificatevi con esse. Allo stesso modo, non ritirate la mente dai pensieri empi. Identificatevi invece con essi. Osservate l’intero funzionamento della mente. Cosa sto pensando? Cosa vedo? Sto provando paura? Provo rimorso? Provo solitudine? Provo passione? Provo rabbia?

Dovete conoscere tutte queste manifestazioni della mente che si presentano a voi ogni giorno. Dopo un po’ di tempo sarete sorpresi di scoprire che non conoscete la vostra mente. Sarete sorpresi di scoprire quanto eravate ignoranti riguardo la vostra mente. La mente esiste su tre livelli: conscio, subconscio e inconscio. La mente è come un iceberg, se ne vede un pochino, il resto è sotto. Nessun uomo ha visto l’omogeneità della mente. Ciò che conoscete della vostra mente è solo una parte. Ma prima di apprestarvi a domare la mente, dovete conoscere la mente. Per questo motivo si pratica antar mouna.

In India, la pratica di antar mouna era integrata con ogni pratica. Gli indù sono persone molto religiose, come i cristiani. Gli viene insegnato di non pensare a cose cattive. Ai bambini viene detto: “Non fare brutti pensieri”. Nonostante la formazione religiosa degli indù, la pratica di antar mouna era integrata nella loro disciplina spirituale. Quando recitate le vostre preghiere, il mantra o praticate yoga, dovreste sempre osservare la mente. All’inizio è molto difficile perché siete disturbati dalle piccole cose, in particolare le persone in occidente. In India, quando pratichiamo il nostro mantra, intorno a noi c’è molto rumore, qualcuno fa suonare un giradischi, un altro una radio e noi non ce ne curiamo. Ma qui, se qualcuno usa lo sciacquone del bagno, c’è una denuncia alla polizia. Questa non è l’attitudine corretta da mantenere con la vostra mente.

Sedetevi tranquillamente. Lasciate che la vostra mente faccia esperienza dei suoni, qualunque suono possiate sentire. Non siate disturbati dai suoni esterni, cercate di assorbirli, cercate di ascoltarli. Questo migliorerà anche la capacità del vostro senso dell’udito. Poi, qualunque pensiero vi venga in mente, cercate di visualizzarlo come se lo vedeste attraverso uno schermo televisivo. So che vi sto dicendo qualcosa di molto diverso da quello che sentite da molti secoli. So anche che ciò che sto dicendo è qualcosa che per voi è molto difficile assimilare perché abbiamo una linea di demarcazione: “Questo è male, non dovresti pensarlo”. Ci siamo sempre mossi tra bene e male senza essere capaci di trascendere nessuno dei due.

Una volta che lasciate la mente libera, le espressioni sono illimitate, e allora la mente diventa splendente. La mente diventa consapevolezza e allora il mantra diventa dinamico, lo yantra diventa potente e il mandala diventa reale. Potete indirizzare la vostra forza pensiero, potete trasmettere le vostre onde pensiero. La mente può produrre onde che possono viaggiare per migliaia e migliaia di chilometri in un istante. Con questa mente possiamo entrare anche nel samadhi o lo stato spirituale. Con questa mente possiamo amare i nostri bambini, nostro marito, nostra moglie e i vicini. Con una mente non addestrata non potete amare i vostri vicini. Questa mente indisciplinata non può avere compassione per gli esseri umani. Parliamo di amore e compassione, è tutto intellettuale, non è reale. Sono tutte parole false. Solo una mente disciplinata può manifestare compassione e amore.

Hari Om Tat Sat