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Conferenze di Swami Satyananda Saraswati in Italia
Satsang con Paramahamsaji – 2
San Sicario (TO), Settembre 1982

Satsang con Paramahamsaji – 2
San Sicario (TO), Settembre 1982
Con la pratica di Yoga e tantra, quando avviene il risveglio della kundalini si verifica un processo di metamorfosi nel regno della natura e dello spirito.
Come posso praticare il mantra?
Quando hai ricevuto un mantra dal tuo guru devi praticarlo correttamente e sistematicamente. Si dovrebbe ripetere il mantra con l’aiuto di un mala seduti nella posizione del loto, padmasana, o in siddhasana.
Quando praticate il mantra col mala non dovreste cercare di concentrarvi eccessivamente. In effetti, vi consiglierei di praticare il mantra e lasciare che la mente si purifichi completamente. Il mantra purifica la mente purgandola dei suoi contenuti. Se durante il mantra vi concentrate molto, allora la mente sarà repressa. Perciò, fino a quando non sarete in grado di ottenere una buona concentrazione senza difficoltà, dovete pronunciare o ripetere il mantra a voce alta. Se la mente non vi crea troppi problemi, nel corso del tempo, allora dovete praticare il mantra o mormorandolo o sussurrandolo o mentalmente.
Ci sono vari modi di praticare il mantra. Potete ripetere il mantra a voce alta, potete sussurrarlo o ripeterlo mentalmente. Potete anche praticare il mantra con il respiro naturale e potete anche praticarlo col respiro un po’ più profondo del normale. Potete praticare il mantra con la respirazione in ujjayi, potete praticarlo in khechari mudra ripiegando la lingua, attaccandola al palato e là, dove la lingua preme sul palato, dovete sentire il vibrare del mantra. Potete praticare il mantra in vari chakra. Potete anche praticare il vostro mantra sentendone la vibrazione al centro tra le sopracciglia. Potete praticare il vostro mantra percependo il battito cardiaco e ripeterlo con ogni battito. Potete cantare il vostro mantra, potete anche praticare il mantra scrivendolo. Ci sono ancora molti altri modi per praticare il mantra. Se ne praticate un tipo un minuto, un altro tipo un altro minuto, allora potrete praticare tutti i tipi in mezz’ora senza difficoltà.
In India c’è una tradizione. L’iniziazione al mantra si riceve in un particolare modo durante lo svolgimento di qualche culto o cerimonia religiosa. Le persone cantano, suonano diversi strumenti e in quel momento chi desidera ricevere il mantra va dal suo guru, rivolge l’orecchio sinistro verso il guru che gli recita il mantra nell’orecchio. Il discepolo sente quel suono e si concentra su di esso.
La cosa più importante è che, in aggiunta alle vostre pratiche quotidiane, dieci o venti minuti, come vi è più comodo, una volta all’anno, dovete riservare alcuni giorni – due giorni, tre giorni, cinque giorni o nove giorni – per una speciale pratica di mantra.
Supponiamo che decidiate di praticare il mantra per nove giorni. Durante questi nove giorni dovete isolarvi e rimanere appartati. Dovete consumare una dieta leggera e semplice, alimenti facili da digerire come latte o frutta. Durante questo periodo non bisogna assumere cereali, semi, né carne di alcun genere, neanche pesce o uova. Dovete stabilire quattro periodi di due ore ciascuno al giorno per la vostra pratica. Ci dovrebbe essere un buon intervallo tra le sessioni. Dopo nove giorni di pratica, la mattina del decimo giorno dovete solo meditare. A quel punto dovete controllare completamente la mente. Durante questi nove giorni non dovreste comunque meditare e anche se la meditazione avvenisse, dovete interromperla.
Queste pratiche non dovrebbero essere fatte con il clima rigido. Dovreste praticare quando non è né troppo caldo né troppo freddo e né troppo umido. In India abbiamo questo tipo di clima due volte l’anno, in marzo e in ottobre. Dovete scoprire quando c’è tale condizione climatica nel vostro paese.
Se la mattina si ha poco tempo, è meglio praticare pranayama e meditazione e lasciare le asana per la sera o iniziare con le asana e continuare con le pratiche finché c’è tempo?
I principianti dovrebbero praticare asana e pranayama insieme. Ma quando siete abbastanza progrediti, potete scegliere a vostro piacimento.
Lo yoga nidra è una pratica meditativa?
Yoga nidra non è una pratica meditativa. In effetti, yoga nidra è una pratica per quelle persone che non sono in condizione di meditare. La definizione di meditazione negli Yoga Sutra di Patanjali è “Nella meditazione la mente assume una continuità”. Un’altra definizione di meditazione negli Yoga Sutra è che nella meditazione la mente diviene libera dalla consapevolezza oggettiva. In yoga nidra non vi è né il flusso di un oggetto né continuità. Yoga nidra è la più potente pratica di rilassamento.
Swamiji, cos’è l’illuminazione?
La parola “illuminazione” significa illuminare un oggetto o un’area. Talvolta usiamo anche la parola illuminazione con cui si intende il divenire consapevoli della coscienza interiore.
Il mondo esterno degli oggetti è illuminato dal potere e dalla facoltà della mente. Se la mente perdesse quella facoltà, allora non potremmo conoscere gli oggetti esterni. La mente illumina ogni cosa al mondo e ne fa esperienza attraverso i sensi. Una persona cieca può avere la conoscenza delle percezioni ma non può vederle. Una persona sorda può avere la conoscenza dei suoni ma non può sentirli.
Nello yoga la parola illuminazione è conosciuta come deva che significa illuminazione. Quindi, come vedere gli oggetti interiori, le esperienze interiori e la consapevolezza interiore? Quando sognate, una parte della vostra mente subconscia si illumina. Quando meditate, vedete certe forme, udite certi suoni e avete certe sensazioni. Questo è per via dell’illuminazione.
La mente è ciò che illumina e ha il potenziale di illuminare gli oggetti esterni oltre quelli interni. Voi conoscete il mondo attraverso la mente, quella è chiamata illuminazione. Quando la stessa mente è introversa o ritirata, allora essa illumina la coscienza interiore.
In una Upanishad c’è un bellissimo dialogo su questo argomento. Il discepolo chiede al guru: “Come cammina l’uomo?” e il guru risponde che cammina con l’aiuto del sole. Il discepolo chiede ancora: “Se il sole è tramontato, come camminerà?” e il guru risponde: “Camminerà con la luce della luna”. Il discepolo chiede ancora: “Se il sole è tramontato e la luna è tramontata, come camminerà nell’oscurità?”. Il guru risponde: “Alla luce del fuoco camminerà attraverso l’oscurità”. Il discepolo chiede ancora: “Quando il sole è tramontato e la luna è tramontata e il fuoco è spento, come camminerà nell’oscurità?”. Il guru risponde: “Alla luce delle stelle”. E ancora il discepolo chiede: “Se il sole è tramontato e anche la luna, il fuoco è spento e le stelle non si vedono a causa delle nubi, come farà allora a camminare nell’oscurità?”. Infine il guru risponde: “Alla luce del proprio sé”.
Il sé proietta se stesso all’esterno illuminando gli oggetti ed è in questo modo che li conoscete. Questo sé è conosciuto come mente in relazione agli oggetti. Quando, attraverso lo yoga, ritirate la mente dagli oggetti esterni e la fissate sull’oggetto interiore, allora questo sé illumina la coscienza interiore.
Il primo stato di illuminazione è la consapevolezza esterna. Attraverso questa illuminazione avete conoscenza del tempo, dello spazio e di tutti gli oggetti. Il secondo stadio di illuminazione è la mente interiore. Quando la mente interiore è illuminata, potete vedere forme, sentire suoni, fare esperienza di beatitudine, potete conoscere oggetti intergalattici. Proseguendo in questo modo, ci sono sette stadi di illuminazione, iniziando dalla consapevolezza oggettiva e terminando con la più elevata consapevolezza del sé.

Potresti chiarire gli effetti dei mudra?
Vi parlerò in breve dei mudra. Sarebbe bene che leggeste il libro Asana Pranayama Mudra Bandha in cui ci sono maggiori dettagli.
In India abbiamo vari tipi di mudra. Nella scienza della danza abbiamo centinaia di mudra. Attraverso questi mudra il danzatore cerca di esprimere l’attitudine interiore. Questi mudra esprimono la qualità della sua emozione, del suo sentimento e della sua intenzione. Quando la danza, il danzatore esegue questi mudra con l’aiuto delle dita, degli occhi e del corpo in generale. C’è un famoso testo chiamato Bharata Natya Shastra in cui sono spiegati sessantaquattro mudra di base della danza.
Oltre alla scienza della danza, vi sono i mudra del bhakti yoga. Quando praticate le vostre preghiere, utilizzate vari mudra davanti alla vostra divinità, esprimendo così la vostra devozione, l’emozione, il rispetto reverenziale, l’arresa e così via.
In India, bhakti yoga non significa solo recarsi a un altare, pregare da un libro e cantare una canzone. Quando andate in un tempio per praticare un culto o perfino prima di questo, ha inizio la scienza dei mudra. Durante il periodo del vostro culto, praticate centinaia di mudra in vari momenti. Praticando questi mudra state permettendo ai vostri sentimenti interiori di esprimersi.
Poi ci sono i mudra tantrici e questi sono infiniti. Ci sono certi mudra che praticate spontaneamente quando entrate in uno stato di trance. Questi mudra sono molto importanti nelle pratiche tantriche perché sono connessi ai flussi di energia nel corpo. Ci sono due cose importanti di cui dovete prendere atto a questo riguardo: uno, praticate un mudra ed esprimete l’energia; due, sentite un’energia e poi praticate il mudra. All’inizio praticate il mudra e aiutate l’energia a esprimere se stessa. In seguito l’energia inizia a esprimersi spontaneamente e allora praticate i mudra automaticamente.
Nel tantra il mudra è considerato essere la forma esteriore di una particolare energia. Secondo il tantra, ogni emozione ed espressione è una manifestazione di energia, talvolta positiva e talvolta negativa. Supponete di arrabbiarvi. Cosa fate? Lo esprimete attraverso un mudra. Allo stesso modo, quando amate qualcuno, esprimete il vostro amore attraverso un mudra. Queste sono cose esterne di cui vi sto parlando per spiegare l’argomento. Quando state praticando il vostro sadhana deve accadere qualcosa interiormente. Questa è un’interazione di energia entro di voi che esprimete attraverso vari mudra.
Ci sono poi i mudra dell’hatha yoga che sono connessi alla realizzazione della triplice energia entro il corpo: ida, pingala e sushumna, che rappresentano rispettivamente la mente, il prana e lo spirito. I mudra approfonditi in hatha yoga rappresentano perciò la posizione della forza mentale, della forza pranica e di quella spirituale.
Per chiarire meglio, vi parlerò di chin mudra. In questo mudra unite il pollice e il dito indice e lasciate libere le altre dita. Queste tre dita rappresentano i tre guna e Prakriti o Natura: tempo, spazio e oggetto. Il pollice rappresenta la coscienza suprema e l’indice rappresenta l’ego. Quando mantenete chin mudra significa che state separando i tre guna e state ponendo l’ego ai piedi dell’Essere Supremo. Questo mudra può essere eseguito anche in altri modi. Potreste unire il pollice con il medio e questo indica il sé che interagisce con il principio di sattwa.
I mudra nell’hatha yoga sono praticati in diversi modi, non solo con le dita delle mani. Sappiamo che l’energia scorre attraverso le dita delle mani, attraverso il corpo e attraverso le dita dei piedi e tutta quell’energia è duplice e non unica. Nel kriya yoga abbiamo un mudra molto importante conosciuto come viparita karani mudra. L’intento di questo mudra è invertire il flusso di ambrosia dal centro più basso verso il centro più alto. Quindi, nelle varie scuole, come la danza, bhakti yoga, tantra e hatha yoga, i mudra sono intesi per esprimere il flusso dell’energia interiore.