Conferenze di Swami Satyananda Saraswati in Italia

Satsang con Paramahamsaji

Venezia, Maggio 1984

Conferenze Satsang 1984 Satyananda Ashram Italia

Satsang con Paramahamsaji

Venezia, Maggio 1984

Come devo usare il mantra e il simbolo che mi hai dato?

Il mantra è la connessione tra voi e il vostro uomo trascendentale. Nella vita di un aspirante spirituale ci sono tre cose importanti che devono essere tenute a mente. Egli deve formare una connessione tra i tre aspetti della propria esistenza. Il primo aspetto è questo uomo esteriore, chiamato “uomo empirico” o anche detto “uomo mortale”. Il secondo aspetto è l’uomo trascendentale, chiamato “immortale”. Alcuni lo chiamano “Atma”, alcuni lo chiamano Dio, io lo chiamo “uomo trascendentale”. Quella è la vostra più elevata natura.

Tra l’uomo esteriore e l’uomo trascendentale, c’è un uomo di mezzo, proprio come tra questa lampadina e la centrale elettrica c’è, da qualche parte, una stazione di trasformazione. Quando la linea dell’alta tensione esce dalla centrale elettrica e viene trasformata in bassa tensione per l’uso domestico, questo trasformatore è detto l’uomo di mezzo. Questo uomo di mezzo è il guru. Egli vi dà un mantra, decide per voi anche un simbolo e forse vi insegna anche qualcos’altro.

Al fine di costruire una connessione tra l’uomo esteriore, l’uomo di mezzo e l’uomo trascendentale, alcune pratiche dovrebbero essere fatte quotidianamente. In un giorno ci sono ventiquattro ore. Di queste ventiquattro ore, dormiamo per circa otto ore, lavoriamo per otto ore e per le rimanenti otto ore facciamo qualcos’altro. Per tutto il tempo siamo connessi con l’uomo esteriore. Mai, mai siamo consapevoli dell’uomo trascendentale e dell’uomo di mezzo. Perciò dovremo prima iniziare con dieci minuti. Dalle ventiquattro ore, mettete da parte anche solo dieci minuti e durante quel periodo cercate di costruire una connessione con l’uomo di mezzo e l’uomo trascendentale.

Tra tutte le tecniche, la tecnica del mantra, la tecnica di japa yoga è considerata la più facile e la migliore. Se talvolta non siete in grado di eseguirla, dovreste almeno sedervi per uno, due o tre minuti, ma mantenete la regolarità, perché in japa yoga e in yoga, la regolarità è di fondamentale importanza. In effetti, in ogni cosa, la regolarità è la migliore e la più grande di tutte le virtù. La regolarità deve essere mantenuta durante tutta la vita.

La prima cosa importante per japa yoga è la posizione. Le posizioni sono indicate in hatha yoga e anche in raja yoga. La posizione che assumete, dovrebbe essere comoda, così da poter essere stabili. Alcuni sono capaci di sedersi nella posizione del loto, padmasana, o in siddhasana. Se quello non è possibile per voi, allora praticate sukhasana, la posizione facile. Se non riuscite a praticare nessuna di queste posizioni a causa di difficoltà fisiche, allora potete stare seduti su una sedia. Prima di japa yoga è meglio praticare alcune asana e pranayama, ma non è obbligatorio; è meglio.

Quando vi siete stabilizzati nella posizione, allora chiudete gli occhi. Anche dopo aver chiuso gli occhi, i vostri globi oculari continuano a muoversi. Questo movimento rapido del globo oculare influenza il cervello. Poiché a causa del movimento degli occhi la concentrazione diventa un po’ difficoltosa, dopo averli chiusi, dovete fissare lo sguardo interiore su uno dei tre punti. Su quale dei tre, è una vostra decisione. Un centro è nel cuore, un altro sulla punta del naso e il terzo al centro tra le sopracciglia.

Una volta fissato il vostro sguardo su uno di questi tre centri, allora potete iniziare la ripetizione di Om. Il minimo è ripetere Om tre volte, il massimo dovrebbe essere undici. Dovreste stabilire o tre o undici, secondo la vostra disponibilità di tempo. Recitare il mantra Om genera una vibrazione, dona pace alla mente e manifesta la mente universale.

Poi, dopo questo, iniziate a praticare il vostro mantra. Potete praticarlo con il mala o col respiro naturale, potete praticarlo semplicemente cantandolo o ripetendolo. Per un principiante è necessario l’uso del mala ma, successivamente, potete usare il vostro respiro naturale in forma di ajapa japa.

Quando state praticando il mantra, dovete ricordare che non ci devono essere tensioni. Se la vostra mente collabora, è buono, ma se la mente non collabora, non ve ne dovete assolutamente preoccupare. È molto difficile controllare la mente. Dovete ascoltarmi attentamente. Tutto in questa vita è un’illusione. Un uomo può fare tutto, ma controllare la mente è l’impresa più difficile e forse l’ultima. Non è solo la mente conscia che dovete controllare, non sono solo i pensieri che dovete controllare, dovete controllare anche la mente subconscia, e prima o poi dovete controllare anche la mente inconscia. Quando sarete capaci di controllare la mente conscia, subconscia e inconscia, allora sarete uno yogi.

Ora, capite qual è la definizione di yogi? Uno yogi è colui che ha il controllo sulla mente in tutta la sua interezza. Cos’è la mente? Secondo lo yoga ci sono tre livelli di mente. Anche secondo la psicologia moderna ci sono tre livelli di mente. Nello yoga si chiamano mente grossolana, mente astrale e mente causale. Nella psicologia moderna vengono detti mente conscia, subconscia e inconscia. Quindi, quando state praticando il mantra, state cercando di controllare tutti gli aspetti della mente umana.

Per prima cosa, quando praticate il mantra, vi verranno alla mente molti pensieri e talvolta potreste scoraggiarvi. Molte persone abbandonano il loro mantra. Dicono che quando ripetono il mantra i pensieri diventano più sfrenati e quando non praticano il mantra la mente è tranquilla. Quindi, perché dovrebbero praticare il mantra se la mente si agita? Dovete ricordare una cosa importante. Il mantra è come un catalizzatore, esso stimola il vostro karma. Esso fa esplodere le vostre impressioni e repressioni. Fa esprimere i vostri samskara, i semi dell’esistenza. Proprio come quando prendete un lassativo e andate in bagno innumerevoli volte e il vostro stomaco diventa sempre più pulito, allo stesso modo, quando prendete il mantra, tutti i vostri pensieri soffocati, repressi, sepolti nella mente, iniziano a venir fuori.

Perciò, inizialmente, quando state praticando il mantra, non dovreste aspettarvi concentrazione. Dovete aspettarvi questo processo di purificazione. Siete cristiani, sapete cosa è il purgatorio: dove purificate il vostro karma. Come purificate il vostro karma? Attraverso il naso? No. Purificate il vostro karma tramite il pensiero. Talvolta i pensieri vengono fuori con molta forza. State praticando il vostro mantra: Om Namah Shivaya, Om Namah Shivaya e la mente diventa selvaggia. Vi scoraggiate e vi chiedete: “Perché lo faccio? Il mantra non sta funzionando, cambierò il mio mantra. Quel mantra di quella marca non funziona, ora prenderò quello di Swami Satyananda”.

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Voi non conoscete qual è il significato del mantra. Il mantra dà tranquillità dopo aver rimosso l’impurità. Non è una pillola per dormire. Non è un sedativo. Non è che prendete Om Namah Shivaya e russate. La prima azione del mantra è la purificazione. Cos’è la purificazione? Cercate di capire. Quando andate al bagno, quella è chiamata purificazione, o quando vomitate, quella è purificazione. Se siete costipati, non siete puri. Se siete costipati per uno, due o tre giorni, significa che non siete puri. Allora cosa fate? Prendete una pillola. Se non prendete una pillola, allora avrete mal di stomaco, perdita di appetito, flatulenza, sonnolenza, pigrizia. Quelli sono gli effetti della presenza di sostanze impure.

Allo stesso modo, qual è l’effetto di una mente impura? Ne fate esperienza ogni giorno: gelosia, rabbia, avidità, tutte queste cose. Questi sono tutti provocati da una mente impura. Qual è la definizione di mente impura? La mente che è costipata, che è piena di karma, che è piena di samskara, che è soffocata e che è repressa, è una mente impura.

Il japa yoga è il primo stadio della purificazione. Qual è il significato letterale di mantra? Mantra è un termine sanscrito che significa: “attraverso la sua ripetizione la mente diventa libera dalle espressioni sensuali”. Questo è il significato letterale. Quindi, quando state praticando il mantra, state cercando di rendere la vostra mente libera dalle impressioni. Talvolta, c’è una concentrazione molto buona, la mente diviene spontaneamente unidirezionale e allora iniziate a vedere immagini interiori, chiamate visioni.

Questa è la pratica del mantra yoga. È rivolta a tutti, ma ci sono forme più elevate di mantra yoga che possono essere fatte successivamente, non ora. Quando sarete in grado di concentrare la vostra mente, allora iniziate le altre pratiche. Nel momento in cui la mente raggiunge la concentrazione, ci sono alcuni segnali. Ci sono due segnali. Il primo è la visione interiore, esperienze psichiche. Il secondo è dormire mentre si fa japa. Questi sono i due segnali che indicano che la concentrazione sta crescendo. Questi indicano che la vostra mente si sta dirigendo verso il piano astrale e ciò significa che ora potete intraprendere le forme più elevate di mantra yoga.

Nella forma più elevata di mantra yoga, fate japa in uno dei chakra. Per esempio, vi concentrate su muladhara chakra e lì sentite la vibrazione del mantra. Fate questo per alcuni giorni e poi praticate in swadhisthana chakra. Praticate per alcuni giorni, poi proseguite con gli altri chakra. Praticate questa forma superiore di mantra yoga seguendo l’ordine dei chakra: muladhara, swadhisthana, manipura, anahata, vishuddhi, agya, bindu, sahasrara. In ciascun chakra, potete praticare, diciamo, per circa un mese o anche di più, e quando avrete finito il ciclo, ricominciate dal basso, ma vi assicuro che non sarà necessario ripetere la pratica.

La sede di kundalini shakti è in muladhara, ma non è detto che la kundalini shakti di ciascuno sia in muladhara, perché cambia a seconda dell’evoluzione della vostra vita spirituale nelle vite passate. Forse alcuni di voi e alcuni di noi hanno già risvegliato la kundalini e si potrebbe trovare da qualche parte lungo il percorso. A ogni modo, questa è la sadhana per tutti. La pratica dovrebbe iniziare con muladhara chakra, e troverete che lungo il corso della pratica, in alcuni chakra, avrete delle fantastiche esperienze perché la vostra evoluzione è già arrivata in swadhisthana chakra, o in manipura chakra, o in anahata chakra.

La kundalini dei grandi artisti, di grandi pittori o musicisti, non è in muladhara. È in anahata. Michelangelo, il più grande artista di sempre, dov’era la sua kundalini? In muladhara chakra? No. Forse in una vita precedente, ma in questa vita era in anahata chakra. Grazie al suo sadhana o alla sua pratica, qualunque cosa abbia fatto in questa vita, la sua kundalini deve essere arrivata un po’ oltre vishuddhi chakra. Nella prossima incarnazione, sarà in vishuddhi chakra e non in anahata chakra. Per questo, dovete provare il vostro mantra in ciascun chakra, ma non abbiate fretta. Senza supporre che la vostra kundalini sia in manipura chakra. Date tempo al mantra yoga, col mala, con il respiro, e cantandolo. Potete cantare il vostro mantra. Concedetevi tanto tempo in muladhara chakra. Quando praticate il vostro mantra in muladhara chakra dovete sentire muladhara chakra chiaramente, così come sentite il vostro corpo.

Con la pratica del mantra nel modo in cui ve ne sto parlando, potete raggiungere una grande facoltà che in raja yoga è chiamata sanyam. Sanyam significa concentrazione, meditazione e samadhi allo stesso tempo. Non vengono una dopo l’altra. Arrivano tutte e tre insieme, perciò vi sto dicendo che quando praticate il vostro mantra in muladhara chakra, dovete sentire muladhara chakra o swadhisthana chakra chiaramente, così come potete sentire il vostro corpo. Se sentite in modo tangibile il vostro muladhara chakra o il vostro swadhisthana chakra ciò significa che avete raggiunto sanyam. Sanyam è una grande facoltà dello yogi. Se volete sapere di più riguardo sanyam dovreste leggere i Raja Yoga Sutra di Patanjali.

Ora, tutto questo riguardo japa yoga. Dovete mantenere il vostro mantra personale. Dovete mantenerlo adeguatamente nella vostra mente. Una volta all’anno dovete ritirarvi per un giorno, andare in un posto isolato, praticare il mantra dalla mattina alla sera, con alcuni intervalli per il pranzo, il riposo e la cena. In quel giorno dovete osservare il silenzio. Praticatelo con il mala, due ore, tre ore, quattro ore, cinque ore, sei, sette, otto, nove, dieci ore; solo un giorno all’anno. Questo darà una spinta nella vostra vita spirituale.

Qual è la differenza tra un karma sannyasin e un sannyasin?

Un karma sannyasin è chi vive in casa propria. È un normale capofamiglia. Ha moglie o marito, e figli. Ha un impiego e ha i propri problemi, ma ha una mente filosofica. Ha una mente più elevata. Sta cercando di capire la sua relazione con ogni cosa, e crede che questa vita, questo corpo gli è stato dato per un’esperienza spirituale. Famiglia, denaro, figli, lavoro, morte sono prodotti del karma di ciascuno. Tutto ciò non è l’obiettivo, non è lo scopo per cui è nato. Quando un capofamiglia inizia a ripensare allo scopo della vita, e quando decide, sente, realizza, o scopre che l’obiettivo della vita sono le esperienze spirituali, allora è un karma sannyasin. Quindi egli si reca da un guru in cui ha fiducia, e il guru gli dà una serie di pratiche spirituali in relazione con i suoi doveri da capofamiglia. Egli vive la propria vita con disciplina, saggezza e giusta comprensione. Il suo rapporto con ogni cosa in questo mondo non è anarchico. Il guru gli dà degli abiti per il suo sadhana ed egli li indossa solo quando fa la pratica spirituale. Non li usa come abiti civili. Questo è un karma sannyasin.

Un sannyasin è colui che ha rinunciato alla sua vita personale. Non ha ricchezze personali. Non ha rapporti personali. È uno con il cosmo. Vive liberamente, completamente libero. Non appartiene a nessuno. Non ci sono desideri nella sua mente. Lui svolge ogni karma per aiutare l’evoluzione dell’umanità. Si rasa la testa, non ogni giorno, ma talvolta. Indossa l’abito gheru che è il colore del risveglio interiore e cerca di restare solo il più possibile.

Questa è una breve spiegazione di un sannyasin e un karma sannyasin. Il sentiero del sannyasa e il sentiero del karma sannyasa giungono allo stesso punto. Un sannyasin raggiunge quella meta rinunciando ai desideri. Un karma sannyasin vi giunge comprendendo i desideri ed entrambi, karma sannyasin e sannyasin, sono ricercatori spirituali sul sentiero.

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Come superare l’insicurezza?

L’insicurezza è una parte dell’esistenza umana e ogni uomo convive con essa. Cibo, sonno, insicurezza e istinto sessuale sono nella natura di ognuno. Per superare gli effetti dell’insicurezza dovrete scoprire una filosofia matematica.

Con filosofia matematica intendo una filosofia che sia assolutamente logica e scientifica perché talvolta, per qualcuno, una filosofia è più simile a una fede o una credenza. Tuttavia, a volte la filosofia nasce dalla comprensione logica dell’uomo. Perché dovreste essere insicuri? Siete sempre in pericolo. Perfino prima di nascere eravate in pericolo. Questa piccola terra si evolve in continuazione. Se un qualsiasi grosso corpo celeste o cometa le si avvicina, sarete finiti. Se un vulcano ha un’eruzione in un qualsiasi momento vicino al vostro villaggio, verrete bruciati.

Esiste una natura superiore. Quella natura ha determinate leggi che controllano le creature mobili, immobili, senzienti e non-senzienti. Siamo tutti parte di quella catena di leggi. Perciò le nostre paure, le nostre fobie, le nostre insicurezze non sono vere, non sono reali.

In secondo luogo, questa insicurezza di cui soffriamo noi, persone del mondo moderno, è causata di un sistema familiare spezzato. Non vi parlerò molto di questo, lo sapete molto meglio di me. Ci sono anche altre ragioni per l’insicurezza. Gli squilibri fisiologici del sistema nervoso simpatico e parasimpatico e gli squilibri endocrini sono altre cause di fobia e insicurezza.

Tuttavia, ci sono due importanti fattori che causano l’insicurezza. Vi prego di ascoltare molto attentamente. Un fattore d’insicurezza è credere di morire con la morte. Dopo la morte, finito, niente più. Questo è causa di insicurezza. Se riuscite a scoprire l’immortalità della coscienza e non l’immortalità del corpo, allora la vostra insicurezza sarà guarita al cinquanta per cento, perché l’uomo vive di speranza. Se muoio domani, Dio mio, che paura!

Se muoio domani, entro tredici giorni, sarò rinato. Mi divertirò di nuovo, molto semplice. Avete una casa e vivete lì. Il proprietario della casa vi chiede di andarvene, ma in Italia, o nel vostro paese, c’è carenza di case e non riuscite a trovare casa, allora diverrete insicuri. “Dove vivrò? Nessuna casa è disponibile, tutte le case sono impegnate. Oh, rimarrò in strada”. Questa è esattamente la causa dell’insicurezza.

Il secondo, e più importante motivo di insicurezza è la mancanza di comprensione che la realtà è in voi. Dio è immanente e trascendente. Trascendente significa oltre. Oltre il corpo, oltre la mente, oltre l’ego, oltre questo, oltre quello, oltre il tempo, oltre lo spazio, oltre ogni cosa. Tuttavia, se pensate che Dio sia solo trascendentale, allora avrete un problema. Dio è anche immanente. Immanente significa che Lui è in ogni singola particella della creazione. Egli è nell’acqua, è nella terra, è nel cielo, è negli alberi e nei fiori, è in me, è nel bambino, è in un peccatore, è in un santo. È nel tempio ed è nel pub. Non c’è un posto in cui Lui non ci sia.

Proprio come l’aria, Egli permea ciascuna e ogni cosa in questo mondo. Come l’aria, e perfino di più dell’aria, Egli permea ogni cosa. Quindi, per superare le paure, le fobie e le insicurezze, dovete scoprire chi siete. Se siete un mucchio di ossa, carne, intestini, cartilagini e nervi allora c’è motivo di essere insicuri, ma se invece siete quell’entità trascendentale, allora perché temere? “Io e mio Padre siamo Uno”, questo è ciò che ha detto Cristo nella Bibbia. Potete leggerlo e rileggerlo se non credete a me. Significa che “Io” e “Tu” sono Uno. Ciò significa che la realtà immanente e la realtà trascendente non sono due realtà, sono una realtà. Solo allora potrete realizzare l’origine della mancanza di paura. Quando avete un pezzo di oro lo date a un gioielliere per farne un braccialetto. Egli vi restituisce il bracciale, non vi rende quell’oro. Avete, quindi, perso l’oro, non è così? Potreste piangere: “Ho perso il mio oro” azzuffandovi con l’orafo “Dov’è il mio oro? Vi ho dato un lingotto d’oro!” Egli vi dirà “Idiota, il braccialetto è l’oro!”. Allora smetterete di piangere e azzuffarvi. Pertanto, per superare fobie, paure e insicurezze, dovete scoprire queste due filosofie.

Ciò che vi sto dicendo non è abbastanza. Dovete realizzarlo dall’interno. Voi lo apprendete da me solo intellettualmente. Se oggi vi siete convinti, direte: “Va bene, non mi preoccupo, non mi preoccupo”. No, quello non funzionerà. Dovrete realizzare che la vita è eterna, proprio come tutto in questo universo è eterno. La vita è eterna. La materia è eterna. L’energia è eterna. Un sole muore, un altro sole nasce. Questo è tutto. Un sistema solare viene distrutto, un altro sistema solare nasce. C’è solo la distruzione della forma esteriore, ma l’anima della forma non muore mai. Questo dovete ricordare: l’anima dell’oggetto, l’anima della materia, non muore mai. È eterna.

In secondo luogo, “Io e mio Padre siamo Uno”. Osservando sempre più a fondo dentro di me, trovo la luce; e quando apro gli occhi posso vedere la luce lì, chiudendo di nuovo gli occhi, posso vedere la luce qui. Queste luci sono due? No, è una. Quindi, sia la realtà trascendentale che la realtà immanente devono essere comprese.

Quale pratica si dovrebbe fare per curare l’insonnia?

La prima pratica è trataka, la seconda è yoga nidra. Queste pratiche daranno sollievo all’insonnia, ma c’è una cosa che dovete fare. Dove avete l’insonnia? Nel letto, perché? Perché pensate e pensate e pensate. Questo significa che dovete migliorare l’atmosfera del vostro letto.

Come migliorare l’atmosfera del vostro letto? Posso darvi un suggerimento, ma altre cose dovete pensarle da soli. Nel letto dovreste fare solo due cose: la prima è dormire e la seconda è il mantra. Allora cosa accadrà? In pochi mesi creerete un mandala, creerete un’area di influenza sulla vostra mente e nel momento in cui andrete a letto, vi addormenterete.

Quando avete molti pensieri a letto, alzatevi. Non pensate nel letto. Alzatevi, sedete su una sedia e pensate. C’è un posto per dormire, e lo chiamiamo camera da letto. C’è un posto per mangiare, la sala da pranzo. C’è un posto per chiacchierare, il salotto. C’è un posto per la toilette, il bagno. Dovete mantenere la disciplina di ciascuna stanza. Se volete pensare, andate nel salotto. Se dovete evacuare, andate al bagno; non andate in sala da pranzo. Se volete dormire, andate a letto. Vedete, questo è il modo in cui creiamo disciplina. È una disciplina minima, dovete cambiare solo un po’.

Naturalmente, yoga nidra va molto bene, ma è una terapia, non è un cambiamento. Dovreste cambiare la qualità dell’atmosfera della camera da letto. Quando le persone vanno in chiesa si sentono diverse. Quando andate al bar o in discoteca, vi sentite diversi. Perché? A causa dell’atmosfera.

Perciò, non solo alla persona che ha posto la domanda, ma a tutti, direi che la vostra camera da letto ha solo due scopi. Quando siete a letto prendete il vostro mala e praticate, potete anche leggere qualche bel libro, con bel libro intendo libri spirituali, o potete fare kirtan, meditare o cantare. Hari Om Tat Sat, molte grazie e verrò ancora da voi.