L’esperienza di Judith Gayatri Listte
Durante il periodo della pandemia di Covid, Daniela, una mia allieva ha scoperto di soffrire di tumore ovarico: era sotto trattamento oncologico e dunque immunodepressa. Proprio nel pieno dell’emergenza sanitaria. Nonostante le innumerevoli difficoltà, ha insistito perché ci connettessimo online per praticare Yoga a distanza.
Il trattamento aveva provocato un veloce aumento di peso e dei forti dolori articolari e muscolari, di conseguenza la nostra pratica era basata esclusivamente su esercizi di Pawanmuktasana e Yoga Nidra. La pratica l’ha aiutata a superare quel difficile periodo e appena è stato possibile, ci siamo viste in presenza.
La sua grande forza di volontà l’ha portata a fondare l’associazione ACTO Sicilia. ACTO è presente in quasi ogni regione, ma in Sicilia ancora non era attiva, bisognava che fosse un paziente a prendersi il carico della gestione (impegno per niente facile quando si è malati).
Attraverso ACTO Sicilia e motivata dal beneficio della pratica dello Yoga, Daniela quindi mi ha coinvolta in un progetto per portare altri pazienti e famigliari a conoscenza della disciplina.
Inizialmente il mio intervento era gratuito e praticavamo nel giardino del reparto Oncologico dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
Dopo un breve periodo, ACTO Sicilia ha cominciato a trovare i fondi per sostenere le attività proposte alle pazienti e promuovere la diffusione della prevenzione del tumore ovarico, del quale poco si parla.
A questo punto, la pratica di Yoga è diventato un appuntamento costante: ogni venerdì alle 16 ci ritroviamo per praticare dentro la sala di attesa del reparto Oncologico, grazie anche al primario del reparto, la dottoressa Scandurra che ha sempre appoggiato questo progetto.
Le pazienti che praticano Yoga hanno cominciato ad avere benefici come, per esempio, una migliore risposta al trattamento, un numero inferiore di crisi di ansia e depressione, una migliore qualità del sonno, la riduzione dell’affaticamento fisico, il miglioramento nel sistema linfatico e nella gestione dei linfedema. Sono poi riuscite a mantenere sotto controllo il peso e soprattutto hanno riscontrato una migliore tonicità muscolare e densità ossea.
Proprio su questo ultimo punto voglio soffermarmi per spiegare meglio come gli asana possano aiutare a rinforzare la struttura osteo-articolare. Quando in un asana della serie di Pawanmuktasana 1 e 2, durante la mobilità articolare, aumentiamo “volontariamente” il tono muscolare sia nel movimento concentrico che eccentrico del muscolo, provochiamo una stimolazione delle attività degli osteoblasti. Gli osteoblasti sono delle cellule specializzate nella produzione di tessuto osseo.
Questo tipo di lavoro viene chiamato ISOTONICO, il muscolo mantiene un tono costante sia nella flessione sia nell’estensione dell’arto. Inoltre, il lavoro ISOTONICO aumenta il flusso sanguigno nel muscolo, la resistenza muscolare e la potenza. Questo tipo di lavoro richiede un’intensa concentrazione, la nostra presenza nel muscolo: maggiore è la nostra volontà maggiore sarà il flusso di energia!
Lo Yoga prevede degli asana che vanno mantenuti per un po’ di tempo e questo tipo di lavoro porta a una contrazione ISOMETRICA del muscolo, ovvero, andremo a mantenere la stessa lunghezza del nostro muscolo e il medesimo angolo dell’articolazione durante tutta la durata dell’esercizio.
Questo tipo di contrazione attiva il 5% di fibre muscolare in più ha un effetto positivo nella stimolazione degli osteoblasti e di conseguenza della densità ossea.*
Sono stati proprio questi risultati evidenziati da una densiometria assiale a raggi X (DEXA), che hanno portato la Dott.ssa. Scandurra a decidere di invitarmi a parlare di YOGA a un convegno di Oncologia il 22 aprile del 2022 UnicaLab nella Università KORE della città di Enna.
È stato davvero emozionante per me esporre i benefici dello Yoga in quel contesto, ma soprattutto vedere davanti a me i primari di Oncologia di diverse strutture del Sud d’Italia interessati ad ascoltare come lo Yoga può essere un supporto concreto per i pazienti malati di cancro.
Judith Gayatri Listte
Credo che sia stato fondamentale portare la pratica nella sala di attesa del reparto Oncologico: adesso queste donne possono guardare quel luogo con altri occhi e percepire le vibrazioni dei mantra (Mrytunjaya Mantra) che cantiamo lì. Per questo motivo ho scelto di riportare di seguito le testimonianze ed i commenti delle donne che partecipano alla pratica.
Per me lo yoga è importante, grazie alla pratica sto imparando diverse cose: l’unità del corpo della mente e dell’anima che noi erroneamente dividiamo in comparti; l’importanza di fermarsi a sentire e accogliere le sensazioni del corpo; la ricerca della pace interiore. Quando ho dei dolori fisici dovuti all’intervento o alla terapia affronto meglio la sofferenza, imparando a non focalizzare la mente sul dolore.
Miriam
Mi è stato “prescritto” il corso di Yoga come “medicina” per curare gli effetti collaterali della mia terapia ormonale: i fastidiosissimi dolori articolari… “medicina” che è stata azzeccatissima per ridurre realmente i dolori alle articolazioni (con effetto immediato già durante la lezione e che si prolunga anche per qualche giorno successivo) e mi fa “stare bene”.
Durante la lezione riesci a staccare la mente dagli altri pensieri, ti ritrovi immersa in un clima sereno che ti fa apprezzare il presente, abbandonando per un po’ i pensieri passati e quelli futuri. Ti fa stare bene poter condividere questo momento con altre donne che, come te, hanno affrontato lo stesso percorso. Con una “guida” che ti fa rispettare i limiti che hai, senza mai forzarli e poi, magari improvvisamente, ti ritrovi a superare quei limiti senza nemmeno accorgertene. Sei lì insieme a loro, fai ciò che puoi, arrivi dove puoi, non devi dimostrare niente a nessuno, ti senti libera di stare con te stessa in mezzo alle altre… e ti ritrovi a fare nuovamente “amicizia” con il tuo corpo, quello stesso corpo che ti ha fatto tribolare e che avresti voluto cambiare, che spesso non riconoscevi più e che invece ora si ripropone non davanti ma dentro di te e dopo ti fa sentire meglio, come quando torni a fare pace con un tuo vecchio amico dopo un brutto litigio.Cinzia
Lo yoga per me è stato come una medicina. Ho praticato yoga seppur on- line, durante la chemioterapia proprio perché la pratica mi ha aiutata a concentrarmi su me stessa sentendomi in pace con il mondo, poi ho continuato in presenza con Judith praticando con le mie compagne di viaggio nei locali della oncologia medica dell’Ospedale Cannizzaro ed anche nel suo giardino! Con lo yoga non ho mai finito di imparare, ogni volta comprendo cose nuove che mi danno benessere sia fisico che emotivo. Penso che lo yoga sia una pratica che tutti dovrebbero conoscere e praticare perché il benessere parte dalle nostre emozioni , più stiamo in pace con noi stesse e meglio affrontiamo le altalene che la vita ci riserva.
Anna Rosa