L’esperienza di Sn. Sevamurti a Gradara
Ho applicato il Metodo Satyananda Yoga nel campo della riabilitazione e del recupero dalle dipendenze da alcool e stupefacenti. In accordo con la Comunità I.R.S. Aurora di Gradara (Pu), ho proposto agli ospiti che partecipavano al programma di riabilitazione e recupero (che prevede un periodo di tre mesi di vita comunitaria, sedute di psicoterapia e, all’occorrenza, uso di farmaci) un ciclo di incontri di yoga.
Gli incontri, della durata di 1 ora e quindici minuti, a cadenza settimanale, sono stati improntati sulla pratica di asana, pranayama, yoga nidra e nada yoga.
Le asana proposte sono state: pawanmuktasana (tutto il gruppo antireumatico ed alcune asana del gruppo di tonificazione degli organi addominali), shatki bandha (solo le posizioni da seduti), marjariasana, la serie di tadasana, tiryaka tadasana, kati chakrasana. La pratica di pranayama, dopo le esperienze per padroneggiare la respirazione addominale, sono state bhramari e nadi shodhana. La pratica di yoga nidra è stata proposta nella forma breve con la ripetizione del sankalpa. Infine, verso la conclusione degli incontri, è stata inserita la pratica di nada yoga nella semplice ripetizione della scala musicale.
Al termine del ciclo di incontri ho chiesto ai partecipanti di condividere l’esperienza e di parlare di eventuali benefici ricevuti dalla pratica. Le testimonianze raccolte parlano di benefici fisici come la diminuzione della rigidità, il miglioramento della qualità del sonno, la scomparsa di tic nervosi o azioni compulsive tipiche dello stress, a benefici più sottili o psicologici come ad esempio la diminuzione “dell’ansia da prestazione” al pensiero di dover ritornare, prima o poi, ad affrontare la vita quotidiana nell’ambiente familiare (ambiente che, in parecchi casi è proprio la causa della dipendenza), lo stimolo ad un maggior controllo, utilizzando la respirazione, delle emozioni destabilizzanti responsabili, anche queste in parte, dell’abuso di alcool o sostanze.
Oppure, come raccontato da una giovane partecipante al programma, una ritrovata fiducia e considerazione di sé stessa e delle proprie capacità di gestione della propria vita, una luce di speranza per una vita ed un futuro migliore “… quando ho compreso che la fiamma luminosa che immaginavo al centro tra le due sopracciglia era una parte di me…”.